Partiamo subito con una domanda provocatoria: possono i bambini e preadolescenti (indicativamente nell’età delle scuole elementari e medie) fare attività fisica in palestra? La risposta è: indubbiamente sì.
Intendiamoci: non stiamo parlando necessariamente di allenamenti con i pesi o di attività fisica “pesante”. Ci riferiamo, principalmente, allo sviluppo di skills molto importanti in età preadolescenziale, quali la coordinazione, l’equilibrio, lo sviluppo osseo ed una maggiore resistenza, anche cardiovascolare.
Perché sono skills fondamentali? Aiutano a prevenire alcuni comportamenti sbagliati nei bambini, come il pericolo di sovrappeso, dovuto ad uno stato di malessere e malnutrizione o, più semplicemente, lo stare per diverse ore davanti ad un televisore o tablet a giocare ai videogiochi.
Nelle scuole si fa troppo poco sport e ci si muove sempre di meno a piedi o in bici. A risentirne è il sano sviluppo fisico dell’individuo.
Secondo uno studio del 2015, realizzato dalla Scuola di specializzazione in medicina dello sport dell’Università di Firenze che ha coinvolto circa 2500 bambini e ragazzi dagli 8 ai 18 anni, l’attività sportiva praticata è davvero poca: mancano in media dalle 2 alle 5 ore alla settimana di esercizio fisico e movimento. La motivazione? Nelle scuole si fa troppo poco sport e ci si muove sempre di meno a piedi o in bici. A risentirne è il sano sviluppo fisico dell’individuo.
È ormai un dato di fatto: le nostre abitudini in merito allo svolgimento dell’attività fisica sono cambiate. Eppure, la maggior parte dei genitori rimangono perplessi di fronte all’opportunità di portare i propri figli in palestra, magari a svolgere un’attività di tipo aerobico e, perché no, funzionale.
Proviamo a fare un passo indietro e a capire come i nostri antenati si sono allenati e formati fisicamente nel corso dei secoli. L’allenamento per bambini e ragazzi rappresentava la base della formazione dei soldati del futuro. Gli spartani iniziavano l’agoghé (un rigoroso regime di educazione e allenamento basato su disciplina e obbedienza cui era sottoposto ogni cittadino) a sette anni, così come nei paesi dell’Asia orientale.
In epoca romana, gli allenamenti – non solo quelli in giovane età – venivano proposti per simulare il più possibile il “gesto” che si doveva compiere: il soldato combatteva, il lanciatore lanciava, il corridore correva i metri della sua specialità e così via.
Oggi, invece, si tende a suddividere il gesto tecnico in più parti, al fine di allenare singolarmente e in modo personalizzato le diverse parti del corpo.
Negli ultimi decenni, inoltre, il mondo dello sport e del fitness in generale hanno iniziato a collaborare con medici dello sport, fisiologi e psicologi, scoprendo che in determinate fasce di età è più facile imparare alcune capacità motorie piuttosto che altre.
Le attività propedeutiche dei mini-sport iniziano già dai 6 anni, per non parlare di quelle legate alla danza e alla ginnastica, che possono iniziare anche prima.
Negli ultimi decenni, il mondo dello sport e del fitness in generale hanno iniziato a collaborare con medici dello sport, fisiologi e psicologi, scoprendo che in determinate fasce di età è più facile imparare alcune capacità motorie piuttosto che altre.
Al giorno d’oggi, le tante e diverse attività proposte ai bambini e ragazzini hanno lo scopo non solo di allenare il corpo, ma rispondono ad un’esigenza sociologica di integrazione e divertimento, permettendo così a tutti di entrare in contatto con l’educazione fisica, in previsione di una migliore mobilità in età adulta ed una maggiore funzionalità in età avanzata.
Inizialmente, dai 3 ai 6 anni, vanno apprese le capacità motorie di base come correre, saltare, lanciare, afferrare. Crescendo, tra i 7 e i 10 anni, il bambino inizia a capire come muoversi nello spazio ed adattarsi ai cambiamenti, quindi verranno allenati equilibrio, coordinazione e capacità di reazione.
Nella preadolescenza (11-14 anni) si iniziano a delineare schemi motori più complessi, accompagnati da un notevole cambiamento corporeo ed ormonale. In questa fase, entrano in scena le capacità condizionali (forza, rapidità, resistenza e mobilità articolare) che permettono lo sviluppo neuro muscolare, il potenziamento dell’apparato cardio polmonare e consentono di compiere movimenti mirati e determinati.
Un allenamento specifico e correlato all’età del bambino migliora l’apprendimento dei gesti tecnici e prepara il fisico alle richieste di prestazioni dei vari sport o, più semplicemente, della quotidianità. L'importante è scegliere un'attività non eccessivamente pesante o logorante che aiuti lo sviluppo motorio e le proprie capacità di coordinazione
Un allenamento specifico e correlato all’età del bambino migliora l’apprendimento dei gesti tecnici e prepara il fisico alle richieste di prestazioni dei vari sport o, più semplicemente, della quotidianità.
L’importante, quindi, è scegliere un’attività che non sia eccessivamente pesante o logorante. Vanno certamente provate più attività sportive (sport di squadra, individuali o attività di ginnastica e aerobica) con l’obiettivo di aiutare sempre lo sviluppo motorio, utile ad apprendere in maniera più semplice e immediata ogni nuovo movimento, sviluppando al meglio le proprie capacità motorie e di coordinazione.
Fare sport è importante a qualsiasi età. Praticarlo fin dalla giovane età è fondamentale per una crescita sana ed uno sviluppo fisico equilibrato.