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- 30/04/2020
Che ne sarà di noi? Quando (non) riapriranno Palestre e Centri Sportivi

È giusto – oltre che doveroso – scriverlo, chiaramente e senza troppi giri di parole: non sappiamo quando potremo riaprire e, soprattutto, come, con quali regole e limitazioni da seguire.
In queste ore, si stanno formulando diverse ipotesi. La più accreditata arriva direttamente da Vincenzo Spadafora, attuale ministro per le politiche giovanili e lo sport, che in una intervista televisiva ad Omnibus su La7 il 29 Aprile, ha dichiarato che
stiamo lavorando al protocollo per la riapertura delle palestre, dei centri danza e di tutti i centri sportivi del territorio, lo sottoporremo quanto prima al Comitato tecnico-scientifico, perché a maggio vorrei tanto che riaprissero in sicurezza anche questi altri centri
Riaprire sì, ma a quali condizioni (economiche)?
Quanto a Palestre e Centri Sportivi si sta, appunto, valutando la fattibilità di riaprire a fine maggio o, magari, a inizio giugno: circolava anche la data di lunedì 8, ma non vi sono conferme su questa ulteriore possibilità. Ciò che manca, però, sono le misure e i protocolli da attuare, le modifiche da apportare ai locali, il numero di persone massime consentito, l’utilizzo (obbligatorio o meno) della mascherina e, soprattutto, incentivi e aiuti economici.
Già, perché una micro-impresa come la nostra, che vive grazie alle tante persone che amano fare sport e che ogni giorno frequentano il nostro Centro (così come tutti gli altri), sta vivendo un periodo difficile, complicato, che non ci consente di pensare al futuro con serenità e voglia di ripartire.
Al momento, non vi sono chiari segnali che vanno nella direzione di un aiuto concreto a piccole e piccolissime imprese, che rappresentano la larghissima maggioranza del tessuto economico e sociale dell’intero Paese. Le promesse fatte nelle scorse settimane devono ora, più che mai, avere un seguito concreto o c’è il rischio che molti imprenditori scrivano la parola “fine”, “chiuso per fallimento” sulla porta della loro azienda.
Noi vorremmo tanto riaprire quando il governo ce lo consentirà e con tutte le misure di sicurezza richieste, ma, al tempo stesso, abbiamo bisogno che lo Stato si faccia garante per tutte quelle micro-imprese – inclusa la nostra – che faticherà non poco, almeno nei prossimi 2 anni.
Non ce ne vogliano le grandi catene low cost, aziende importanti del settore come Virgin Active o McFit con fatturati importanti e che sapranno riprendersi in poche settimane; noi, invece, siamo una piccola realtà, un piccolo Centro di Provincia, che ha sempre cercato, per quanto possibile, di fare il proprio lavoro con qualità, passione e determinazione.
Non vi nascondiamo un certo timore, anzi, una discreta paura: quello che dovremo affrontare nei prossimi mesi (e anni) sarà, non soltanto un’emergenza sanitaria, ma anche – e soprattutto, a nostro avviso – una crisi economica forte, d’impatto, che ci metterà di fronte a scelte rilevanti e che dovremo affrontare a mente lucida, con grande responsabilità.
Le persone sono la nostra più grande risorsa: amici e clienti, dipendenti e collaboratori. Vogliamo proseguire a fare (bene) il nostro mestiere.
Vogliamo trasmettere l’importanza di fare sport, di fare attività fisica, affinché resti la più bella e sana abitudine. Lo stiamo facendo. Lo continueremo a fare. Insieme.